domenica 11 ottobre 2015

quanto manca adesso?


(IO SONO IL FIGLIO E L'EREDE)
- Lo sai che se volessi potrei dare fuoco alla disco? E' una cazzata: prendo la tanica che ho in bagagliaio, vado al distributore che è qui a centro metri, una bella innaffiata e via.
- Non credere che sia così semplice. Intanto bisogna che non ti veda nessuno.
- Non la vedi quella porta? E' l'uscita di sicurezza. Apri e chiudi...
Sì, sapevo che poco più in là rispetto a dove si appoggiava lei, c'era l'uscita di sicurezza. Vederla, era un altro discorso. L'unica cosa che vedevo era la brace della sua sigaretta che ondeggiava. Una notte d'estate per modo di dire, senza luna e senza zanzare, non si vedeva e non si muoveva un cazzo.
- Non mi ascolti, coglione.
(DI UNA TIMIDEZZA CHE E' CRIMINALMENTE VOLGARE)
- No, è che mi sono incantato un attimo.
- Ah, ma allora ti faccio qualche effetto.
(DI NIENTE IN PARTICOLARE)
- Secondo te?
(STAI ZITTA)
- Non so. Sei così...controllato. Ti ho appena detto che avrei dato fuoco al locale e non hai fatto una piega. Pensati se ci fossi stato dentro.
- Lo avrei saputo prima e sarei uscito per tempo.
(COME PUOI DIRE CHE APPROCCIO LE COSE NEL MODO SBAGLIATO?)
- E se non te lo dicevo, genio?
Io non vedevo un accidente, ma nemmeno lei. Infatti quando le presi la sigaretta dalla mano e la avvicinai al suo viso scattò all'indietro.
- Ma che cazzo vuoi fare?
(STAI ZITTA)
- Stai zitta. Fatti vedere un attimo
(SONO UMANO E HO BISOGNO DI ESSERE AMATO)
Obbedì...per qualche secondo. Poi mi chiese:
- Ti piaccio?
- Sì, ma non nel senso che pensi tu
- Fffff...tu non sei normale. Torno dentro, mi accompagni? O stai qui a pensare a...boh?
(COME CHIUNQUE ALTRO)
- Vai, vai.

Vai pure dentro che ho già capito tutto.
La prima volta che ti ho guardata negli occhi dentro il locale ho scannerizzato il tuo passato. So tutto di te, da quando sei nata il 10 marzo 1992 a Venezia fino all'ultima vodka cola che ti sei bevuta e che ti fa sragionare di dare fuoco al locale, come se qualcuno potesse prenderti sul serio. Che poi è il il motivo per cui mi hai seguito fuori.
(QUANDO DICI CHE STA PER SUCCEDERE ADESSO, COSA INTENDI ESATTAMENTE?)
La seconda volta che ti ho guardata negli occhi alla luce della sigaretta accesa ho visto il tuo futuro. Ovviamente non ti racconterò del matrimonio - nè felice nè disgraziato - che ti aspetta, dei figli, del lavoro che perderai e riconquisterai...non è per te che lo faccio.
Nemmeno tu sei quella giusta.
Uno sguardo per conoscere tutto il passato, uno per conoscere tutto il futuro. E per nessuna il passato o il futuro sono io.
Siamo già a fine serata, questa è la canzone adatta per chiudere.
(QUANTO MANCA ADESSO?
QUANTO MANCA ADESSO?)