mercoledì 31 maggio 2017

J'entends siffler le train

Prima di venire qui non pensavo che fischiassero ancora.
Quand'ero ragazzo, c'è stato un periodo in cui lo prendevo tutti i giorni, il treno, per andare all'Università. Ma mi sono stancato presto di entrambi.
Ora invece li sento tutte le notti, quando salgo qui nel terrazzo a fumare. Alla mia età si è abitudinari in tutto, soprattutto nelle ore di sonno che ci facciamo mancare. 
Non li vedo, questo no. Non saprei nemmeno immaginarli se non in termini iperbolici; così come gli scrittori di fantascienza, non sapendo immaginare la modernità, la descrivevano in termini molto più sfacciatamente ottimistici rispetto alla realtà che sarebbe arrivata.
Qualche sera fa uno di quei bestioni ha fischiato molto più a lungo: poi si è scoperto che sotto i binari era finita una giovane donna. Forse per gioco, forse per un amore che doveva esserci e non c'era, forse perché aveva molto più senso che si trovasse lì più che in qualsiasi altro posto.
Si dice che alcuni animali, quando sanno di dover morire, scelgano in anticipo il posto dove farlo. E' ciò che fanno alcuni di noi umani, quelli che se lo possono permettere.
Ora vorrei essere uno di loro...ma solo per la soddisfazione di poter scegliere.
In realtà non so se opterei per un luogo troppo diverso da questo: il verde e il silenzio non mancano nemmeno qui, e quando la notte si trasforma in alba le sfumature di blu che colorano le colline sono quasi magiche.
Ma lo farei da uomo libero.
Possibilmente, con al mio fianco una persona che mi vuol bene. E non un'ottusa guardia che sta tutto il tempo a controllare che non mi butti di sotto.