venerdì 26 settembre 2014

Lolita e l'angelo

Gli angeli esistono e io sono uno di loro. Né il migliore né il peggiore.
Lo sai in cosa sta la differenza, Lolita?
Sta nella maggiore o minore capacità di sorridere.
Non abbiamo altri poteri: non siamo capaci di influire sulle vite degli uomini. Possiamo solo passare e fare dei sorrisi, a cui pochi rispondono; di solito, invece, incassiamo molta indifferenza e anche qualche maledizione, perché c'è chi pensa che dietro un sorriso di qualcuno ci sia qualcosa di brutto per qualcun altro.
A cosa serve tutto questo, Lolita?
Non lo so. La consapevolezza di essere inutili è sempre in agguato e cerchiamo di mascherarla provando a sentirci superiori, nonostante tutto. Così abbiamo cominciato a inventarci di essere in contatto con gli Dei, con l'infinito, con l'universo. Pensiamo in tal modo di ripagarci delle cose brutte e delle persone abbruttite che vediamo, che dobbiamo vedere.
Ma io vedo te, Lolita, disegnare nell'aria queste stelle che io non riesco a cogliere e mi rendo conto che la perfezione dei tuoi gesti mi è incomprensibile.
Penso che forse sei una forma particolare di angelo che non sorride. Ma penso anche che quello che ci rende più diversi potrebbe essere ciò che più ci avvicina.

(liberamente ispirato alla canzone "Lolita nie en bloc" dei Noir Desir)

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