sabato 18 aprile 2015

problemi col trasloco

- Non mi capisco più.
- In che senso?
- Non dovrebbe esserci qualcuno in questa camera?
- No, questo è lo studio. Te l'ho già detto ieri.
- Ah, già. Hai ragione.
- Però non è possibile che ogni volta che traslochiamo è sempre la stessa storia...
- Senti, sei tu che ogni volta vuoi cambiare casa. Sai quanto bene starei io se non dovessimo sempre andarcene in fretta e furia...
- Ah, adesso sarebbe colpa mia se ci sbattono fuori ogni volta?
- Mia no di certo...sei tu che ogni volta ti fai prendere dal panico

Slap.

- E non ho neanche tutti i torti - borbottò la mosca superstite, volando verso la finestra più vicina.

giovedì 2 aprile 2015

l'isola

Ho fatto un sogno strano l'altra notte.
Mi trovavo - non so come, non so perché - in un'isola deserta. Deserta nel senso che non c'erano persone: nel sogno camminavo, camminavo per ore e ore senza mai incrociare nessun mio simile.
Eppure, segni di una presenza umana ce n'erano eccome: a un certo punto passavo all'interno di una specie di villaggio, con tanto di capanne col tetto ricoperto di paglia. Ogni capanna era delimitata da una specie di recinto di legno e pietre ed aveva il suo orto; ma nessun orto sembrava in buone condizioni. Anche perché - e questa era la prima cosa strana - c'era una quantità impressionante di conigli che, invece di stare in gabbia, zampettavano allegramente in mezzo alle verdure, mangiando e distruggendo tutti gli ortaggi.
La seconda cosa strana erano degli enormi "granai" che, invece di contenere grano o cereali, erano interamente pieni di uova, di tutti i tipi e di tutte le dimensioni. Eppure non si vedevano nè galline, nè altri volatili di nessun tipo.
Lasciato il villaggio, camminavo in mezzo a un bosco per arrivare in mezzo a una radura nella quale il numero dei conigli e degli ammassi di uova era ancora maggiore. Alzavo gli occhi al cielo e vedevo improvvisamente stormi di uccelli bianchi che correvano in tutte le direzioni, prima di planare a loro volta verso la radura.
Allora, finalmente, ho collegato tutto: i conigli, le uova, gli uccelli bianchi che non potevano che essere colombe.
Mi trovavo nell'Isola di Pasqua.