mercoledì 29 novembre 2017

I sogni muoiono all'alba?


Silvia accese la lampadina dell'abat-jour mentre si preparava a bere il primo caffè della giornata.
Il ragazzo nel lettone continuava a dormire tranquillo, una ciocca di capelli sull'occhio e le braccia incrociate sul petto. Evidentemente la luce fioca che proveniva dal comodino non gli faceva alcun effetto. 
"Meglio così", disse una vocina dentro la testa di Silvia, "posso ammirarlo ancora un po'. E' il ragazzo più bello che abbia mai visto".
"Hai già cambiato idea?" chiese, cortese ma ferma, un'altra vocina.
"Certo che no. Solo qualche minuto ancora" replicò la prima.
Il caffè era ancora caldo nelle sue mani, così come la memoria della serata precedente. 
La prima volta - di lei, sicuramente non di lui - in quel locale. Alcool, sigarette, forse qualcos'altro; non tutto era così nitido, in realtà. 
Ciò di cui si ricordava nei minimi particolari erano le loro mani che si afferravano: sul divanetto, sulla pista, dentro la macchina, sulla soglia della porta, in camera. Il tocco di lui, forte e contemporaneamente delicato proprio come lei se lo aspettava. Il fatto che lui, fra tutte, si fosse fatto scegliere proprio da lei e da nessun'altra. La speranza, pienamente realizzata, che la notte con lui sarebbe stata magica. 
E, da ultima, la consapevolezza che un'esperienza così unica poteva concludersi solamente in un modo. Non c'era alternativa: avrebbe dovuto liberarsi di lui il prima possibile, altrimenti le conseguenze per lei sarebbero state terribili.
"Ecco", disse una delle voci "pensavi che adesso la stronza senza cuore che c'è in te avrebbe preso in mano la situazione. Ma esiste davvero? E soprattutto: ne hai bisogno?"
Nessuna voce sentì il bisogno di replicare.
Meccanicamente, Silvia si alzò dal letto e cominciò a tirare su la tapparella della camera.
Non successe nulla. La luce si diffuse immediatamente in tutta la stanza, ma il ragazzo rimase perfettamente immobile dalla sua parte del lettone. Solo che ora aveva gli occhi aperti e la bocca spalancata. E sia gli uni che l'altra sorridevano. 
- Mi sa che hai visto troppi brutti film su di noi - disse il vampiro. 
 

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