mercoledì 17 dicembre 2014

le conseguenze dell'odio

L'amore ha migliaia di forme, dicono. Ma anche l'odio non scherza.
Si possono amare il proprio partner, i propri figli, gli amici, gli animali, l'umanità.
Allo stesso modo si possono odiare il proprio partner col quale ormai non c'è più niente in comune; il collega che ti rende sempre le cose difficili; il pedone folle che ti ha attraversato la strada all'improvviso e ti ha fatto sbattere con la macchina; il furbacchione che ti ha fatto fare una brutta figura in pubblico e al quale non hai avuto la prontezza di replicare.
Non è tutto ODIO quello che luccica, dite? E siamo sicuri, invece, che l'altro sia tutto e solo AMORE? O chiamiamo con lo stesso nome cose profondamente diverse per pura comodità, o perchè le parole un po' ci spaventano?
C'è da rimanere interdetti di fronte alle trasformazioni che l'amore provoca nelle persone, costringendole a dire, fare, provare cose che non avrebbero mai pensato. Sarebbe fin troppo comodo, allora, affermare che l'odio fa invece emergere la vera natura delle persone. Ma onestamente, anche se così fosse, è qualcosa di cui siamo autorizzati ad avere paura?  
Se l'amore è il contrario dell'odio, il contrario di trasformazione è immutabilità; che non è quella della natura umana, sulla quale c'è da dubitare di poter dire qualcosa di definitivo. E' piuttosto l'Immobilismo, lo scenario in cui le persone e le situazioni negative in cui ci imbattiamo vengono cristallizzate e non riusciamo a percepirne alcun cambiamento. Ciò che ci porta, a lungo andare, a pensare di poter intervenire senza alcun tipo di strascico: come prendere un bicchiere e frantumarlo sul pavimento. Senza riflettere abbastanza sul fatto che le persone e le situazioni non stanno ad aspettare noi.
Forse, più che le conseguenze dell'amore - che non conosciamo e non possiamo controllare - dovremmo temere quelle dell'odio che, proprio perché conosciamo benissimo, ci illudiamo di poter controllare in qualsiasi momento.

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