martedì 22 marzo 2016

Teach your children?

- Hai preso tu la chiave del cassetto?
- Certo che no. 
- Ah.
Lei sbattè i piatti sul tavolo.
- Allora. Io non l'ho presa. Tu neanche, altrimenti non me lo chiederesti. Papà non lo farebbe mai...direi che non è difficile!
- Dopo glielo chiedo e, se mi racconta palle, sono guai.
- Forse dovevi parlarci prima che ammazzasse il coniglio.
- Ci ho parlato subito dopo. Mi ha spiegato che ha sbagliato a prendere la mira.
- E tu ci hai creduto?
- Sì - rispose lui, guardandola fisso negli occhi.
- E a cosa stava mirando, glielo hai chiesto? 
- Insomma...
- Insomma lo dico io. Ma ti sembra normale che un ragazzino della sua età possa maneggiare una pistola?
- Infatti è per quello che la tengo sotto chiave.
- Certo, dopo che ha scritto in un tema che suo padre gli fa usare la pistola e la maestra lo ha letto in classe davanti a tutti.
- Come se la maestra non la pensasse come noi.
- Ma che c'entra? 
- Sai benissimo anche tu che da queste parti gira brutta gente.
- E tu pensi di sparare a tutta questa brutta gente? Anzi, di far sparare a un bamb...
- Zitta! Hai sentito?
Lei non perse nemmeno tempo a rispondere e si precipitarono fuori insieme, quasi scontrandosi con il padre di lei che, in canottiera e pantaloni corti, muto, indicava il cortile. 
O meglio, indicava contemporaneamente la bicicletta rovesciata, il ragazzo che stringeva la pistola e l'altro ragazzo, poco più vecchio, disteso a terra col sangue che cominciava ad inzuppare la camicia nera.
Senza voltarsi, il ragazzo che stava in piedi appoggiò la pistola a terra. 
- Se posso sparare a un coniglio, posso sparare a un fascista.

Da qualche parte in Europa, anni '40.