giovedì 28 agosto 2014

sabato sera




Sono le 22 e 15 e lei non ha ancora chiamato.
E' da oggi pomeriggio che non ci sentiamo e non so se quello che doveva succedere è già successo, come e quando. Non ho la possibilità di raggiungerla.
La immagino avvolta nella nebbia della città dove le luci delle insegne, invece che guidarti, ti confondono ancora di più. Oppure dentro quella enorme stanza, in piedi, ad aspettare. O alla stazione dei treni, con l'eco dei tacchi e dei vestiti nuovi che si riflette negli specchi del sottopasso.
Dovrei chiamarla io per sapere, per capire...
ma siamo nel 1979 e i cellulari non sono ancora stati inventati.

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