Ma io non ho mai ammazzato nessuno. Il mitra l'ho preso in mano e l'ho anche usato, ma solo sui barattoli, per fortuna.
E non si deve dire bugie, no.
Ma io non ho mai detto bugie. Il Luigi sì, ti ha detto un sacco di balle, che con lui saresti stata felice e avresti fatto la signora, io questo non te l'ho mai detto.
E non si deve rubare, no.
Ma noi non abbiamo rubato niente. Avevamo fame e quando hai fame non è rubare.
Però sì, una cosa l'ho rubata. Ma è per te e quindi non è rubare. E' una rosa e mica ci ho i soldi per comprartela una rosa, l'ho presa dal giardino della piazza.
E non ci si deve mai inginocchiare davanti a nessuno, no.
Forse non lo avrei fatto nemmeno per te, io non sono tipo da fare ste cose. Ti ricordi la canzone che cantavo sempre?
"All'amore tuo fanciulla
un altro amor io preferìa
un'idea l'amante mia
a cui detti braccio e cuor"
Però la canzone diceva anche
"Nel dì che vinceremo
braccio e cuor ti donerò".
E anche una rosa, te la dono.
Ma non è per quello che sono in ginocchio.
Proprio mentre ti stavo dando la rosa, mi hanno sparato alla schiena.
I fascisti che se ne vanno, quel vigliacco del Luigi, proprio lui.
Venezia, 28 aprile 1945.