- Sempre peggio. Mi sa che ci siamo.
- Già. Adesso dovrei dirti che non è così, che sembri in forma, leggermente migliorato... Ma è inutile che ci raccontiamo cazzate.
- Esatto
- Come pensi di fare con loro?
- Me lo hai già chiesto due volte e lo sai benissimo.
- Vero. Sei deciso quindi?
- Non vedo come potrei fare diversamente...
- Ma non pensi che si preoccuperanno ancora di più?
- Per qualche giorno, forse... poi capiranno. O dimenticheranno. In ogni caso, ci vorrà meno di quello che pensi: e ci guadagnerai anche tu, perchè si attaccheranno ancora di più a te.
Vedi, tu queste cose non le capisci perchè sei ancora giovane. Quando sarà il tuo turno, capirai che è la cosa giusta da fare.
- Non lo so, adesso mi sembra così strano...
- Adesso sì. Quando sarà il momento, anche tu avrai il posto giusto dove andare.
- Il tuo dov'è?
- Non ci pensare...vai a farti una dormita. Poi, se avrai voglia, saprai come trovarmi.
- Addio.
- Addio.
La madre continuava a stringere il figlio e a carezzargli lentamente la testa, sia perché era la cosa giusta da fare, sia perché non aveva una risposta ai suoi dubbi. Ma quando lui rialzò la testa, lei vide che le lacrime si stavano asciugando; e che quella che stava per arrivare sarebbe stata l'ultima domanda, quella a cui era più facile rispondere:
- Adesso Micio è in paradiso, vero?