Carmen non era abituata a sospirare, quindi si limitò a quello che sarebbe potuto sembrare un sorriso, se non avesse sottinteso tutt'altro. Bruna rispose con la stessa espressione, come spesso succede alle sorelle o alle amiche del cuore.
- E adesso? - esclamarono insieme, e il sorriso stavolta fu un po' più sincero.
- Da domani si ricomincia - continuò Bruna. - Torneremo...
- Al lavoro? - la interruppe Carmen. - Non credo.
- Quanto ci vorrà prima che riapra la fabbrica?
Carmen alzò le spalle.
Bruna sbirciò dal terzo piano la marea di persone che sfilavano, alcune senza fretta e senza meta apparente, altre al contrario con passo deciso e sicuro. Fra queste ultime c'erano anche lei e Carmen...fino a pochi minuti prima? O erano già passati mesi, anni?
Per i bambini - e ce n'erano tanti - era tutto nuovo, ovviamente. Gli uomini e le donne invece, così come erano diversi nelle andature, lo erano anche nei volti: che non esprimevano solamente gioia, ma in qualche caso anche preoccupazione ed incertezza, come se anche loro si stessero ponendo la stessa domanda di Bruna e Carmen. Come se il sole che splendeva sulle vie della città fosse sufficiente ad illuminare le centinaia di bandiere, ma non a scaldare i cuori delle persone.
Carmen guardava il muro del salotto attraverso il fumo dell'ennesima sigaretta:
- Te lo dico, cosa succederà. La fabbrica riaprirà...se non sarà la settimana prossima, sarà quella dopo. E indovina chi ci andrà a lavorare?
- A me basta che ci torniamo io e te, degli altri non mi importa - replicò Bruna.
- Ingenua. Ci andranno gli uomini. Forse le mogli o le figlie di qualche raccomandato, negli uffici. - osservò Carmen e, di fronte alle rimostranze che stavano per arrivare dall'amica, aggiunse ironicamente: - Ma stai tranquilla, tuo fratello troverà posto. E forse anche tua cognata...la cugina del prete.
- E noi?
- E noi...noi continueremo a fare quello che facevamo prima della guerra. Le mamme, chi ha figli. Le mogli, chi ha marito. - Poi, spegnendo la sigaretta, concluse:
- Noi partigiane saremo sempre delle poco di buono.
Aprile-maggio 1945