Ho sognato che succedeva qualcosa che non mi aspettavo, perché si sa che i sogni sono il contrario della realtà e nella realtà non si avvera mai ciò che desideri, quindi siamo pari.
Ho sognato che non avevo voglia di andare a lavorare, ma ci andavo lo stesso.
Ho sognato che era una giornata di novembre, ma c'era il sole e non la pioggia a illuminare la fabbrica che si stava per risvegliare.
Ho sognato che il tempo girava diverso da quello normale, ma non quando ero dentro al reparto: ero ancora fuori che fumavo la mia sigaretta, mentre tu fumavi la tua dall'altra parte del cancello.
Ed eravamo tutti e due vestiti come degli straccioni, che se ci avessero visti i nostri genitori, i nostri padri avrebbero serrato le labbra e le nostre madri avrebbero pianto e maledetto.
E tu eri stanca e bellissima.
E io non avevo neanche il coraggio di guardarti, ma tu avevi coraggio per tutti e due.
E ti avvicinavi scuotendo i capelli biondi e mi chiedevi sorridendo: "quando mi porti al mare?".
Ho sognato che dove c'era la fabbrica un giorno ci sarebbe stato un mare che così bello non ce l'aveva neanche il padrone e che ci potevamo andare ogni volta che ci pareva perché non c'erano più né turni né cancelli e che però i tuoi capelli erano sempre biondi e il tuo sorriso era sempre il sorriso più luminoso del mondo.
Ho sognato che i nostri sogni erano i più belli.