- Pronto? Ciao...sì, senti, ci ho pensato. Ok per stasera. Hai ragione, non posso stare sempre tappata in casa. Mi fa bene stare un po' fuori, certo. Sai che ti dico? Mi va anche meglio. Nel frattempo ho conosciuto un po' i vicini e su otto appartamenti ce ne sono almeno metà che hanno bambini. Alcuni forse sono piccoli, ma ce ne sono dai quattro ai nove anni che sicuramente andranno in giro a fare dolcetto o scherzetto. E vedere bambini in questo periodo non è la cosa che preferisco...Ah, beh, sì, ovvio che sarebbe meglio vedere qualche ometto disponibile, sei proprio un'amica a dirmi questo, grazie mille. Perchè credi che abbia deciso di uscire? Ma voi vi vestite, vero? Senti qua: alla fine ho deciso di uscire anche perchè l'altro giorno ho messo un po' a posto la roba negli scatoloni...sì, ho ancora parecchia roba per aria e...no, non ti do niente. Neanche se mi dai una mano. Sì, lo so che sono una sciattona. Insomma, in mezzo alle borse vecchie ho trovato il vestito che avevo preso per halloween di tre anni fa...te lo ricordi? No, mi spiace contraddirti, ma non è da zoccola. Hai solo paura che se mi presento con quello poi a voi non vi guarda più nessuno. Ma sai che c'è? Io me lo metto lo stesso, poi vedete voi se fare i mignottoni o le ragazze sexy come me. Senti ma...secondo te ci saranno tanti botti? Non lo so, i ragazzini sparano i botti ad halloween come a Natale e Capodanno? Che ne so io. E' solo per Nina. Io la chiudo in camera, spero che non si spaventi...Ok, ok. A dopo, ciao.
Prima di uscire, la padrona si raccomandò a lungo con Nina che facesse la brava e che non si spaventasse troppo. Nina rispose con una piccola testata, che era il modo di far capire alla padrona che non c'era nulla di cui preoccuparsi.
La porta della camera fu debitamente chiusa, ma era un accorgimento del tutto inutile. Nina riuscì a guadagnare in pochi secondi il salotto e la porta finestra, presso la quale si fermò a guardare fuori, come fanno sempre i gatti quando si ricordano delle loro origini soprannaturali.
Se qualcuno in quel momento avesse alzato la testa verso il terrazzino dell'appartamento, avrebbe visto riflettersi sul musetto nero di Nina i colori dei lampioni, delle decorazioni che qualche vicino aveva messo intorno alle case e, perché no, anche dei botti che qualche ragazzino più grande aveva la perizia e il permesso di far esplodere.
Ma solo un gatto avrebbe potuto capire che Nina stava semplicemente aspettando il momento in cui le sue compagne sarebbero finalmente passate a prenderla, per dare inizio a ciò che solo alcuni umani - e nemmeno tutti, in verità - pensano sia una festa per gli umani :)