martedì 30 settembre 2014

10 improbabili autori di capolavori - the only ones

Di Lou Reed ce n'è (stato) uno solo, ma piuttosto che saccheggiarlo facendo finta di essere qualcos'altro, meglio omaggiarlo consapevolmente.
Il canto nasale c'è, le schitarrate da rock'n'roll animal pure, pare che perfino il testo - più che a una soave fanciulla - si riferisca a uno stupefacente più volte omaggiato dai Velvet (e non solo nelle canzoni): ANOTHER GIRL, ANOTHER PLANET è forse il miglior apocrifo reediano di tutti i tempi. Per una volta, la versione originale è pure decisamente migliore della (tremenda) cover che l'ha resa più nota, in questo caso ad opera di un trio di cazzoni californiani che non mi va nemmeno di nominare.
Per il resto, sarebbe ingeneroso confrontare la funerea eleganza di Lou, John, Sterling e Moe con la mise da "anche stasera sono rimasto fuori dallo STUDIO 54" dei quattro londinesi.
Diciamo solo che la giacca leopardata di Peter Perrett è un errore che Lou non avrebbe mai commesso...style it takes.

ANOTHER GIRL ANOTHER PLANET

venerdì 26 settembre 2014

Lolita e l'angelo

Gli angeli esistono e io sono uno di loro. Né il migliore né il peggiore.
Lo sai in cosa sta la differenza, Lolita?
Sta nella maggiore o minore capacità di sorridere.
Non abbiamo altri poteri: non siamo capaci di influire sulle vite degli uomini. Possiamo solo passare e fare dei sorrisi, a cui pochi rispondono; di solito, invece, incassiamo molta indifferenza e anche qualche maledizione, perché c'è chi pensa che dietro un sorriso di qualcuno ci sia qualcosa di brutto per qualcun altro.
A cosa serve tutto questo, Lolita?
Non lo so. La consapevolezza di essere inutili è sempre in agguato e cerchiamo di mascherarla provando a sentirci superiori, nonostante tutto. Così abbiamo cominciato a inventarci di essere in contatto con gli Dei, con l'infinito, con l'universo. Pensiamo in tal modo di ripagarci delle cose brutte e delle persone abbruttite che vediamo, che dobbiamo vedere.
Ma io vedo te, Lolita, disegnare nell'aria queste stelle che io non riesco a cogliere e mi rendo conto che la perfezione dei tuoi gesti mi è incomprensibile.
Penso che forse sei una forma particolare di angelo che non sorride. Ma penso anche che quello che ci rende più diversi potrebbe essere ciò che più ci avvicina.

(liberamente ispirato alla canzone "Lolita nie en bloc" dei Noir Desir)

martedì 23 settembre 2014

10 improbabili autori di capolavori - Eric Bazilian

Sono un appassionato di musica, non di gossip. Quindi so poco, e ancora meno mi interessa, del perché Eric Bazilian abbia scritto un intero disco per (l'amica? amante? blind date? boh) Joan Osborne. Più che altro, faccio fatica ad immaginare la tostissima sirena del Kentucky che si limita a interpretare testi e musiche partoriti da altri. Ma nel music business non sarebbe né la prima né l'ultima volta.
Certo però che un conto è essere Gregg Alexander e scrivere canzoni con la mano sinistra per Santana o Enrique Iglesias; un altro è essere Eric Bazilian e fare un triplo salto mortale carpiato in avanti, dal capitanare gli evanescenti Hooters a comporre quella ONE OF US che merita un posto indubbio fra le canzoni più incisive degli interi anni '90.
Solo allenamento? Patto col diavolo? Nemmeno questo lo sapremo mai.
Ma almeno una certezza ce l'abbiamo (forse).
Vogliamo pensare che NON sarebbe stata la stessa cosa se a cantarla, invece della soave Joan dai boccoli biondi e piercing al naso, fosse stato l'improbabile moschettiere immortalato qui sopra?
Vogliamo, sì.

ONE OF US

giovedì 18 settembre 2014

Stanotte / Stamattina



Ho spento il motore e tirato il freno a mano. Questa notte deve essere tutto perfetto; e rotolare con la macchina giù da questa amena collinetta non sarebbe il modo migliore per finire (figuriamoci per iniziare).
Sei rannicchiata sul sedile, sembri rilassata, ma non si può essere troppo sicuri...noi uomini, poi, non lo siamo mai.
Noi uomini?
Mai come in questi momenti ti senti unico al mondo. Nel bene e nel male.
E proprio mentre penso tutto questo, mi rendo conto che invece che perdere tempo a pensare avrei fatto meglio a baciarti subito.
Ora che faccio?
Ho deciso: invece che intavolare un discorso qualsiasi, lascio parlare qualcun altro. Inserisco un cd. Per fortuna la prima canzone è quella giusta, armeggiare con l'autoradio sarebbe penoso, credo.
Partono le prime note di Stanotte/Stamattina.
E aspetto.

STANOTTE/STAMATTINA

giovedì 11 settembre 2014

10 improbabili autori di capolavori - Billy Roberts

Quello che dalla foto ci appare come un simpatico ragazzone americano (South Carolina, per la precisione), tutto casa chiesa e chitarra acustica, pare sia in realtà il vero autore della murder ballad più celebre della storia: quella HEY JOE che, transitata attraverso vari gruppi, ha infine trovato nella luciferina Stratocaster di Jimi Hendrix la sua definitiva consacrazione.
Spiacente, Billy. Ma della storia di Joe che uccide la sua donna e scappa in Messico non eri credibile neanche come testimone.

HEY JOE

lunedì 8 settembre 2014

un matrimonio



"Ascoltami, Elena.
Alla cerimonia non potevo non esserci, ma non avrei mai dovuto accettare anche l'invito per il pranzo. Seduto al vostro tavolo, poi.
No, grazie. Certo che il vino è ottimo, migliore di quello che bevo di solito. E' che...ti sembrerà strano, ma non sono abituato a bere vino.
No, dai. Vai anche tu con lo sposo a fare il giro dei tavoli. E' la tua festa e mica la devi passare con me. Non ho nessun problema a parlare con i tuoi genitori, zii e cugini, cosa credi?
No, non ti accompagno in giardino. La mia assenza passerebbe inosservata, ma la tua?  E dai qualche bacio allo sposo ogni tanto...
No, anche se non me l'hai ancora chiesto te lo dico in anticipo: decisamente non mi piace che mi guardi così. E non mi interessa cosa c'è stato, secondo me o secondo te. Questa cosa non ha alcun senso e lo sai anche tu. Proprio oggi, poi.
Senti, ora devo proprio andare. Lo sai benissimo che ho un altro matrimonio fra meno di un'ora.
No, non possono aspettare. Lo capisci perfettamente anche tu.
Ciao e sii felice".

Pronunciate queste parole, Don Carlo si alzò e si avviò verso la macchina. Gli altri sposi sarebbero arrivati fra poco nella chiesa di cui era il parroco da meno di un anno.

martedì 2 settembre 2014

Jason Molina

Mi manca Jason Molina.
Un po' mi sento in colpa nei suoi confronti. Per me è stato a lungo uno di quei musicisti da rispolverare una volta ogni tanto, al massimo vergognandomi un po' perchè, sì, è veramente bravo, dovrei risentirlo più spesso.
Vaffanculo, direbbe lui. Se tutti voi mi aveste dato appena un po' più di fiducia, forse non sarei morto alcolizzato a meno di 40 anni. Non mi interessava essere un altro Nick Drake.
Bene.
Voglio essere altrettanto schietto con te, Jason.
Non sapevo che tu avessi questo tipo di problemi (anche se, ascoltando i tuoi dischi, non era poi così difficile capirlo). Che poi non li ho nemmeno ascoltati tutti, i tuoi dischi. Non ho neanche mai avuto occasioni di vederti dal vivo; e sì che di concerti ne ho visti tanti, anche di artisti a cui ero molto meno interessato.
Penso che tu abbia fatto un lavoro eccellente su Ghost tropic... ma adesso voglio parlarti di The Lioness.
Non è il tuo disco migliore, lo sai anche tu. In passato, nel rigoroso silenzio della cameretta, ti ho già espresso le mie riserve su come ti si spezza la voce in Black crow, sull'organo di Being in love...ma non credo tu mi abbia mai sentito. Forse ti saresti depresso ancora di più.
L'unica cosa che forse avrei dovuto chiederti è questa:
quando hai composto Tigress, ti rendevi conto di quale canzone enorme avevi scritto?
A questo punto fa poca differenza. Ma ti chiedo scusa ugualmente se io me ne sono accorto così tardi.
Ciao.


SONGS: OHIA - TIGRESS