martedì 14 ottobre 2014

l'alba non ci teme

L'alba non ci teme perché qui fuori siamo tutti uguali.
Il club ha chiuso i battenti; ci hanno fatti uscire ed ora andiamo incontro alla domenica, fumando e camminando con un passo più lento della nostra reale stanchezza.
Non potremmo essere più distanti dalla poesia del sole che si alza sulle spiagge trasparenti dei caraibi, o sulle vette innevate delle montagne più alte del mondo: qui ha da scavalcare solamente qualche capannone o qualche torretta dai vetri color verde acqua, troppo bassa per essere chiamata grattacielo.
Raggiungendo le macchine ci imbattiamo nelle biciclette dei bengalesi che a quest'ora iniziano il turno, in questa distesa di fabbriche che per noi è solamente lo sfondo del locale dove, per poche ore alla settimana, ci sentiamo speciali. Come se ci fosse un'enorme scarto fra le loro tute blu e bianche e le nostre minigonne, borchie, anelli, pvc e colori strani nei capelli...quei dettagli che nel momento stesso in cui vogliono fare distinzione diventano automaticamente appartenenza.
Abbiamo ancora una volta nostalgia di quella notte che evidenziava le nostre differenze, creando per ognuno di noi dei profili minacciosi degni di quei delinquenti e di quelle puttane che, per saggezza popolare, sono gli unici che stanno fuori molto dopo il tramonto. Di quella notte che per proteggerci ci rendeva tutti diversi e che sta cedendo ancora una volta il posto ai primi raggi di questa alba, che invece non guarda in faccia nessuno e che rende tutte le sfumature di nero dei nostri vestiti poco più che un indistinto grigio sporco.
Ma nel momento in cui saliamo in macchina, anche quest'alba che sembrava interminabile è già diventata quel giorno a cui avremo tempo di pensare al nostro risveglio. Andiamo.

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