Per una volta voglio dare credito a Greil Marcus. Non perché sia il migliore o il più influente critico di tutti i tempi; ma semplicemente perché è pur sempre il nume tutelare - se non anche l'inventore, chi lo sa - di tutti i decaloghi in ambito musicale.
E quindi fidarsi di Greil Marcus significa accettare che nella sua (appunto) "Storia del rock'n'roll in 10 canzoni" ci sia spazio anche per MONEY CHANGES EVERYTHING dei Brains. Ovvero che dagli anni '70 in poi l'unica cosa influente che ha prodotto il rock'n'roll, accanto alla sublime angoscia metropolitana dei Joy Division e alla dolorosa avanguardia di Christian Marclay, sia questa riflessione su come i soldi influenzano le persone.
Ok, qui si parla di rock e non di sociologia. E poi, si sa che uno degli obiettivi delle playlist è quello di essere esaustive; e più ampio è il periodo considerato e più si deve accettare che ci sia qualcosa che ti è sfuggito.
Come rimediare?
Prendo in mano da uno scaffale polveroso il disco di esordio di Cyndi Lauper (non Laurie Anderson o Annette Peacock: Cyndi Lauper) e lo metto su dall'inizio. La prima canzone è una cover di MONEY CHANGES EVERYTHING. La ascolto. La riascolto. Rimango perplesso. Vado su Youtube e mi ascolto la sua versione originale. Mi convince ancora meno.
Non sarò mai un bravo critico musicale.
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